Nel 2004, a Trieste, dalla passione per il caffè di alcuni Giovani per un Mondo Unito (branca giovanile del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich) nasce il progetto “Vuoicaffè”.Tutto è nato con l’idea di produrre, con l’aiuto di una torrefazione locale, una miscela di caffè 100% arabica di elevata qualità da proporre ad amici e conoscenti a fronte di un’offerta libera che andasse a sostenere in primis il Progetto Africa (programma lanciato da Chiara Lubich ai giovani del Movimento per avviarli ad un’esperienza di solidarietà con il mondo africano), ma anche altre iniziative promosse dal Movimento dei Focolari volte spesso a fronteggiare emergenze di carattere umanitario.
La miscela di caffè, il prezzo e la presentazione finale del prodotto sono stati definiti direttamente dal gruppo, a seguito di un’attenta analisi dell’offerta presente sul mercato. Inizialmente il nostro progetto prevedeva consegne a domicilio dei pacchetti di caffè con cadenza mensile o bimestrale e vendite promozionali nelle principali piazze del capoluogo giuliano o nell’ambito di eventi di aggregazione in Triveneto. Per promuovere le nostre vendite e dare visibilità al nostro progetto e alla nostra “idea del caffè” come prodotto di consumo in grado di facilitare le relazioni interpersonali (in particolar modo in Italia, ma ancor di più in una città come Trieste, storicamente legata al caffè in quanto fattore culturale e collettivo di straordinaria importanza), abbiamo altresì realizzato un sito internet e aperto una casella di posta elettronica attraverso la quale raccogliere le ordinazioni e mantenere i contatti con i nostri “aficionados”.Nel 2008, poi, abbiamo preso la decisione di diversificare la nostra offerta lanciando un secondo prodotto: un caffè equosolidale di origine brasiliana.
Con il nostro nuovo prodotto potevamo contribuire a far sì che le persone che lavoravano per produrre quel caffè venissero retribuite in maniera più equa. [Il nostro caffè quotidiano che tutti noi beviamo a casa appena svegli o al bar prima di andare al lavoro porta con se un mondo lontano, quello del paese d'origine da cui proviene. Spesso l'uomo occidentale moderno, a mio parere, si dimentica di quello che c'è dietro alle cose che consuma, ed è proprio questa dimenticanza che subdolamente ci viene indotta dal nostro sistema economico, la cui sopravvivenza è vincolata al dover consumare... consumare sempre di più. Aumentare il fatturato, le vendite, l'efficienza, la performance, la qualità, ecc. Dov'è finito l'uomo che sta dietro alle cose? – Andrej Godina]In questi anni, attraverso il rapporto personale con i nostri acquirenti e la sinergia creatasi tra i giovani che hanno deciso di aderire al progetto, intendevamo raggiungere alcuni ambiziosi obiettivi:
1) creare una rete di rapporti tra persone a partire dalla nostra città, con la convinzione che la realizzazione di un mondo unito non è un’utopia, ma una meta realmente raggiungibile prendendo le mosse dal nostro piccolo, dalla quotidianità di ognuno di noi (e cosa rappresenta al meglio la quotidianità se non l’amata tazzina di caffè?) e dai rapporti umani improntati sulla “regola d’oro” che accomuna trasversalmente tutte le civiltà;
2) offrire un prodotto qualitativamente elevato e frutto di idee originali e condivise;
3) contribuire a portare un aiuto in termini economici a progetti di cooperazione allo sviluppo nel continente africano e ad iniziative di fund raising (volte a contrastare situazioni di crisi dovute a conflitti, carestie, catastrofi ambientali,…);
4) dare una risposta ad altre esigenze come la realizzazione di un progetto culturale in Brasile e la costruzione di un centro del Movimento dei Focolari a Planina (Slovenia).In aggiunta al pacchetto di caffè, inoltre, abbiamo pensato di proporre agli acquirenti dei depliant contenenti alcune ricette culinarie il cui ingrediente principe fosse il caffè, senza dimenticare alcune iniziative collaterali tra cui quella intitolata “Conosci il tuo vicino!”, improntata sull’idea di coltivare nuovi rapporti partendo dal vicinato.I nostri sforzi, insomma, puntavano costantemente alla divulgazione di una “cultura del dare” attraverso un’idea semplice applicabile al quotidiano. Certo, non è sempre stato tutto rose e fiori, e il nostro progetto, in particolare nel corso del 2007, ha attraversato alcuni momenti bui. Ciò è avvenuto a causa della scarsità di ordinazioni, della mancanza di nuovi acquirenti e contatti sul sito, oltre che di alcuni problemi emersi a livello organizzativo. Tuttavia, in tutti questi anni siamo sempre stati accompagnati dalla convinzione che l’obiettivo veramente fondamentale da raggiungere fosse la creazione di rapporti e di legami profondi con chi ci sta accanto. Ed è stata proprio questa certezza a farci andare avanti nel nostro progetto, che dalla fine del 2007 ha preso la denominazione di “Caffè for Africa”.Un’ulteriore spinta a proseguire è stata data dall’apertura a Trieste di una sede dell’AMU (Azione per un Mondo Unito), ONLUS del Movimento dei Focolari che sostiene progetti di cooperazione allo sviluppo in ogni parte del pianeta.Così, da quel momento, abbiamo deciso di versare periodicamente l’intero ricavato delle nostre vendite ad un progetto AMU in Burundi co-finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che prevede la raccolta e la distribuzione di acqua potabile presso il villaggio di Misugi, comune di Butezi (Ruyigi), i cui abitanti si confrontano con il grande problema della carenza d’acqua potabile e sono perciò esposti in misura allarmante alle malattie derivanti dall’impurità dell’acqua. Su un totale di 2.982 famiglie, infatti, solo 102 famiglie hanno accesso all’acqua potabile da sorgenti ancora attive, e solo 453 famiglie riescono ad usufruire di 30 fontanelle. Altre 380 famiglie hanno accesso a fonti non adeguate e 519 famiglie attingono direttamente nell’acqua di torrenti e stagni. D’altra parte, nella stessa zona ci sono 11 fonti non ancora ben sfruttate e regolate per uso pubblico.Con questo progetto si provvederà a rifornire d’acqua almeno 50 famiglie, una scuola elementare con 300 bambini, nonché il sito strategico di formazione agricola e vivaio di piante e sementi di Misugi, dove sono inquadrati ben 87 gruppi di agricoltori che usufruiscono ormai frequentemente della formazione o beneficiano degli aiuti.Per raggiungere questo scopo, è necessario sistemare e proteggere la sorgente di Rwanza, captarne l’acqua in una conduttura lunga 7 Km per portarla ai destinatari, realizzando cinque fontane nei punti centrali ed un serbatoio d`acqua. Anche la popolazione beneficiaria contribuirà ai lavori, partecipando alla raccolta di alcuni materiali necessari alla realizzazione del progetto, e prendendosi in carico la piantagione degli alberi attorno alla fonte e la sistemazione del terreno contro i rischi dell'erosione e delle frane.In futuro, con nuovi progetti, verranno aiutate altre 151 famiglie che si trovano su colline circostanti, realizzando un’estensione della conduttura e raggiungendo così il resto del territorio che non è ancora servito da nessuna fontana. Portando l’acqua potabile vicino alle abitazioni, si offre un grande aiuto alle donne, in genere le sole incaricate, assieme ai bambini, al faticoso approvvigionamento d’acqua quotidiano.Negli ultimi mesi il gruppo Caffè for Africa si è dedicato alla creazione di un gruppo di promozione all’interno del social network Facebook ed ha programmato l’apertura di un blog che sostituisca il vecchio sito legato al progetto Vuoicaffè, con una nuova veste grafica e con tutte le ultime news.Con questo articolo volevamo rendervi partecipi della nostra esperienza, sperando di aver stimolato la vostra curiosità riguardo una sfida che ci sta particolarmente a cuore.